“Ciò che è avvenuto in provincia di Asti è semplicemente intollerabile. Bisogna non solo inasprire le pene contro chi fa del male agli animali, ma anche limitare fortemente la caccia, pratica barbara e violenta, che costa la vita agli animali, mette a rischio l’incolumità delle persone e danneggia il patrimonio naturale: ho presentato proposte di legge su entrambi i fronti, governo e parlamento non attendano oltre e le approvino al più presto”.
A dirlo è l’on. Michela Vittoria Brambilla (Fi), presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, commentando la notizia dell’uccisione di un cane in un fondo privato durante una battuta di caccia a Castiglione delle Lanze (Asti). Una circostanza confermata dal presidente della LEIDAA di Asti, Massimo Santoro, che, appresa la notizia dai social network, si è messo subito in contatto con il detentore dello sfortunato animale, assistendolo nella presentazione della denuncia ai carabinieri forestali, col supporto del responsabile nazionale delle guardie zoofile LEIDAA Gabriele Merlo e degli avvocati Loredana Brizio, delegata di Verbania, e Monia Giatti, presidente LEIDAA di Massa Carrara. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’animale, spaventato dagli incessanti colpi di fucile dei cacciatori, avrebbe incominciato ad abbaiare mettendo in fuga le prede e mandando su tutte le furie uno di loro che avrebbe puntato il fucile sul cane e fatto fuoco.
“Una notizia del genere – prosegue la presidente di LEIDAA – mi lascia sconcertata e indignata: come è possibile che esistano persone così crudeli da uccidere un animale innocente solo perché li disturba? Mi auguro che le forze dell’ordine individuino e denuncino al più presto il responsabile di questo orrore, pur sapendo che tutto ciò non basta. Governo e parlamento devono approvare al più presto le mie proposte di legge che, oltre a inasprire le pene per chi uccide un animale, introdurrebbero il reato di omicidio venatorio, limiterebbero l’accesso alle licenze per uso venatorio irrigidendo i controlli, vieterebbero l’accesso ai fondi privati e imporrebbero misure di sicurezza molto più stringenti. Non è più possibile tollerare che dei novelli Rambo liberamente scorrazzino nei nostri boschi, uccidendo poveri animali indifesi, inquinando l’ambiente con tonnellate di piombo e mettendo in pericolo l’incolumità di chi, nel bosco, vuole solo passeggiare in pace con la natura”.