La Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente è “assolutamente favorevole all’obbligo di microchippatura e di iscrizione all’anagrafe felina per tutti i gatti, senza distinguo o condizioni, con differimento delle sanzioni per almeno un anno dall’entrata in vigore delle nuove norme”. Lo afferma l’avv. Alessandra Marchi, responsabile Leidaa Pordenone, ribadendo la posizione espressa l’altro giorno durante l’audizione delle associazioni animaliste davanti alla III commissione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, che sta valutando se rendere obbligatoria la microchippatura anche dei felini.
“L’iscrizione all’anagrafe – ricorda l’avvocato Marchi – è lo strumento principale per la lotta contro il randagismo felino, che assorbe crescenti risorse. L’istituzione dell’obbligo di microchip, principale deterrente contro l’abbandono, non può sottostare a valutazioni caso per caso, con esclusione ad esempio, dei gatti rinchiusi entro le mura domestiche. Le più ovvie ed elementari tecniche di redazione delle norme giuridiche impongono la loro generalità ed astrattezza”.
Del tutto ingiustificati appaiono gli allarmismi sul costo dell’operazione microchip. “Le aziende sanitarie della Regione addbitano 8 euro, mentre numerose associazioni sostengono la spesa dei proprietari meno abbienti. E il Comune di Pordenone ha reso disponibili 1.250 microchippature gratuite. Né vi sono evidenze scientifiche – conclude Marchi – che il microchip possa favorire l’insorgere del sarcoma nel gatto”.
(Foto di repertorio)