ANIMALI: GIU’ LE MANI DA CANI E GATTI, FI DICE NO A PIGNORAMENTO/ADNKRONOS

BRAMBILLA, NON SONO COME TV O DIVANO, VANNO TUTELATI – (Adnkronos) – Giù le mani da cani, gatti e canarini. Non sono ‘cose’ e non possono essere pignorati e messi all’asta come un televisore o un divano di chi, per non aver pagato una multa, si vede entrare in casa l’ufficiale giudiziario. A capitanare la battaglia anti-pignoramento degli animali domestici è l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, con una delle tante proposte di legge di segno animalista che la deputata di Forza Italia ha presentato dall’inizio della legislatura. Il codice civile considera gli animali domestici, secondo una tradizione che risale al diritto romano, un bene anch’esso pignorabile in caso di reiterata morosità, come è stato confermato di recente non solo nel corso di una trasmissione televisiva, ma anche e soprattutto da casi di cronaca che hanno fatto scalpore. In caso di pignoramento, il cane può essere lasciato in custodia al suo proprietario o essere affidato in custodia a terzi, con un’indennità spesso superiore al valore dell’animale. Una norma che secondo Brambilla va assolutamente cancellata, richiamandosi non solo alla Convenzione di Strasburgo del 1967 sull’obbligo morale per l’uomo di rispettare tutte le creature viventi, e quindi anche gli animali da compagnia, ma anche e soprattutto al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea “che considera -sottolinea Brambilla- gli animali domestici esseri ‘senzienti’ e come tali portatori di diritti meritevoli di tutela”. Da qui la proposta di aggiungere al codice civile l’articolo 2911 bis, che mette al riparo cani e gatti dal pignoramento e dall’asta giudiziaria.

BRAMBILLA, NUOVA SENSIBILITA’ COLLETTIVA SU QUESTI TEMI (Adnkronos) – “Ormai -spiega Brambilla- si è affermata una nuova sensibilità collettiva. Gli animali domestici sono considerati alla stregua di veri e propri componenti della famiglia. Le loro esigenze vanno rispettate. Purtroppo, però, negli ultimi anni, in più di una vertenza giudiziaria, molti animali domestici sono stati pignorati e messi all’asta e sono finiti nelle mani di chiunque, esattamente come succede per auto e mobili o per qualunque altro oggetto superfluo”. La proposta BRAMBILLA contiene norme anche per gli animali non domestici. Per loro, è previsto che lo scopo patrimoniale o lucrativo del pignoramente deve risultare “esclusivamente da un’idonea e attendibile documentazione fornita dal creditore” o da un’univoca documentazione raccolta dall’ufficiale giudiziario. In assenza di queste carte, nessun animale non domestico potrà essere pignorato, nè potranno essere avviate procedure esecutive, espropriazioni forzate o eseguiti sequestri conservativi. Il codice civile stabilisce che, oltre alle cose dichiarate impignorabili da speciali disposizioni di legge, non si possono pignorare gli oggetti sacri e quelli che servono all’esercizio del culto; l’anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, il tavolo da pranzo e le sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli da cucina anche se a gas o elettrici, la lavatrice, gli utensili da cucina (e il loro mobile). Sono tuttavia esclusi i mobili, ad eccezione dei letti, di rilevante valore economico, o di accertato pregio artistico, o di antiquariato.

22 Giugno 2014