BAMBINO GRAVEMENTE FERITO DA CACCIATORE, BRAMBILLA: “ORA É DAVVERO TROPPO”

“Massima vicinanza e solidarietà” alla famiglia del bambino gravemente ferito, “rabbia e indignazione” per i numeri della “vera e propria strage” dovuta alla pratica venatoria che “non risparmia nemmeno i più piccoli”. Sono i sentimenti espressi dall’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, alla notizia del grave incidente accaduto questa mattina nelle campagne di Irgoli (Nu): “Ora é veramente troppo. L’ennesimo ferimento, a carico di un bambino innocente e che certamente non avrebbe dovuto essere in battuta, mostra che la caccia non è solo un attentato al nostro patrimonio faunistico, un bene di tutti di cui si appropriano pochi, ma anche e soprattutto un continuo attentato alla vita umana. Prima aboliremo la caccia, meglio sarà”.“Innanzitutto – dice l’on. Brambilla – dobbiamo sperare e pregare che il dodicenne ferito alla testa possa riprendersi. Ma è arrivato il momento di manifestare tutta la nostra indignazione per il bollettino di guerra che siamo costretti ad aggiornare ogni week end con spaventosa regolarità. Il 2 novembre l’Associazione vittime della caccia calcolava che in due mesi di stagione abbiamo avuto 16 morti e 48 feriti. Sono passati pochi giorni e dobbiamo aggiungere quantomeno il cacciatore morto per colpo d’arma da fuoco giovedì nel modenese, quello ferito ieri a Scandiano e il ragazzino di oggi”.Quest’anno la stagione venatoria ha portato alla cronaca, tra gli altri, il caso del padre che ha ucciso il figlio (il 19 settembre a Fiesole), quello del nipote che ha ucciso lo zio (il 21 ottobre ad Aviatico), quello dell’amico di 17 anni che ucciso l’amico di 16 mentre imitavano gli adulti in una battuta (il 20 ottobre in provincia di Pavia), quello del cercatore di funghi colpito a morte (il 13 ottobre a Soveria Mannelli).”Una vera e propria strage – continua l’ex ministro del turismo – che ha perfino richiamato l’attenzione della stampa internazionale: il 22 ottobre scorso la Reuters ha dedicato un servizio al “bloody start”, il “sanguinoso inizio”, della stagione venatoria italiana. Fino a quando – conclude – il governo e le altre istituzioni competenti lasceranno correre?”

Milano, 11 novembre 2012