“Ogni cosa ha il suo tempo. Quello del circo con animali ormai è scaduto. Anzi, salvando gli animali, potremo tutelare meglio i circhi contemporanei e la vera arte circense, non più confusa con la barbarie ottocentesca”. É questo il commento dell’ex ministro del turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Imola, città dove ha perso la vita la giraffa Alexandre.”Gli animali nel circo soffrono – continua – chi ha il coraggio di affermare il contrario deve vedersela innanzitutto col buon senso e poi con un’imponente letteratura scientifica che illustra l’ovvio: prigionia e “lavoro” nel circo sono assolutamente incompatibili con le caratteristiche etologiche delle specie coinvolte. Mancanza di spazio e di igiene e metodi brutali di addestramento fanno il resto. Gli animali vengono spogliati della loro dignità e sottoposti a tortura fisica quanto psicologica”. Afferma l’on. Brambilla , che coglie l’occasione per ribadire la posizione del Pdl dalla parte degli animali e di coloro che con essi convivono, ricordando anche l’approvazione di ieri della norma voluta dal Popolo della Libertà, che non permetterà più di porre il divieto al possesso di animali domestici nei regolamenti condominiali.”Il circo si può fare senza animali – spiega l’ex ministro – Il circo moderno e contemporaneo è fondato sull’abilità e sul talento degli artisti. Caratteristiche che amiamo, rispettiamo e riteniamo debbano essere in ogni modo incoraggiate. E’ un circo che dà lavoro ed ha successo. Basti pensare all’esempio del canadese Cirque du Soleil: nel 1984 ci lavoravano 73 persone. Oggi ha 5 mila dipendenti nel mondo, di cui 1.300 artisti, e dal 1992 non riceve finanziamenti né pubblici né privati. Al contrario, in Italia, negli ultimi sette anni (2006-2012) sono stati messi a disposizione delle imprese circensi oltre 43 milioni di euro, che appartengono a tutti i contribuenti. Anche a quel 90 per cento circa di italiani (secondo Eurispes) contrari alle esibizioni degli animali. E comunque perché lo Stato dovrebbe finanziare le torture inflitte a tigri, leoni, elefanti e agli altri “protagonisti involontari” dei numeri sotto il tendone? E’ chiaro che questi soldi devono essere usati per incentivare il circo senza animali. Ed è quello – conclude l’on. Brambilla – che chiediamo al governo e al parlamento”.
Milano, 28 Settembre 2012