“È semplicemente una vergogna che in questo Paese ci siano ancora allevamenti di visoni, destinati ad alimentare l’industria del lusso e del superfluo. Da tre legislature chiedo, ogni volta ripresentando la mia proposta di legge, che questi stabilimenti vengano chiusi. La vita cui sono costretti gli animali, in natura predatori territoriali abituati ad ampi spazi, è una tortura perpetua, inimmaginabile e indescrivibile: in quelle gabbie comportamenti stereotipati, automutilazioni, ferimenti, cannibalismo sono all’ordine del giorno, finché il gas non pone fine alle sofferenza delle povere bestie. E tutto questo solo per rubare loro la pelliccia e per soddisfare la vanità di chi se ne riveste. Ora l’epidemia di Covid dimostra con tutta evidenza che gli allevamenti intensivi sono un rischio, grave, per gli esseri umani. Ora che la sofferenza tocca a noi, forse qualcuno avrà pietà anche dei visoni e magari metterà all’ordine del giorno la mia proposta di legge. Se non lo fanno per gli animali, lo facciano almeno per le persone. Gli allevamenti di visoni vanno chiusi, come hanno già deciso di fare molti altri Paesi europei”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta la nota dell’OMS secondo cui l’Italia è tra i sei Paesi che finora hanno segnalato casi di Covid-19 negli allevamenti di visoni. Nel maggio scorso l’ex ministro aveva già presentato un’interrogazione sul potenziale rischio rappresentato da questa attività per la salute umana.