GIOVEDI’ 25 E VENERDI’ 26 OTTOBRE FESTA MUSSULMANA DEL SACRIFICIO

Giovedì e venerdì prossimi il mondo mussulmano celebra la “Festa del sacrificio” e purtroppo lo fa con l’uccisione di pecore e capre, come succede nella Pasqua cristiana.Il precetto secondo il quale il fedele maggiorenne debba sgozzare personalmente l’animale fa sì che, nonostante attualmente la legge italiana e la relativa direttiva europea permettano la macellazione rituale e quindi senza stordimento preventivo, più dolorosa delle altre tecniche, solo ed esclusivamente nei macelli specificatamente riconosciuti, possano ancora esserci, come negli anni passati, casi di uccisioni in case, garage o giardini. Per questo la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente che riunisce fra le altre le associazioni animaliste Chiliamacisegua, Enpa, Lav, Lega del Cane, Leidaa, Oipa, Sos Levrieri, Noi Animali Onlus, Eolo a 4 zampe onlus, Amici Animali, rivolge un appello alle Forze di polizia locali e nazionali, ai Prefetti, ai Sindaci e ai Veterinari delle Asl affinché siano rafforzati vigilanza e controllo, in applicazione dei Decreti Legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007 oltre che dell’articolo 544 bis del Codice penale. Per le violazioni si rischia infatti la reclusione fino ad un anno e mezzo o la multa fino a 30.000 euro. Sono da rispettare inoltre le normative sull’acquisto degli animali, della corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda della età dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione. Inoltre, vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni “halal” o “kosher” da animali scartati dopo la macellazione, chiediamo il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie.Sono in funzione 206 impianti autorizzati per l’uccisione rituale di bovini, ovicaprini e avicoli (erano 104 nel 2003 con un aumento, quindi, di quasi il 100%) di cui 193 esclusivamente per il rito islamico, 4 solo per quello ebraico (praticamente identico a quello mussulmano), 9 quelli che praticano entrambe i riti. Capofila fra le Regioni è la Lombardia (92 macelli autorizzati), poi il Piemonte (33), 22 a testa per Veneto ed Emilia Romagna. 12 quelli in Toscana, 6 nel Lazio, 4 in Trentino, Sicilia, Sardegna; 2 in Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Umbria; 1 nelle Marche e in Puglia. Non vi sono macelli rituali in Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Campania. In queste Regioni quindi, le macellerie islamiche devono ricevere carni da fuori territorio.La Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente rivolge quindi un appello al Governo affinché, in vista dell’entrata in vigore il prossimo 1° gennaio del Regolamento europeo 1099/2009 che fornisce la possibilità agli Stati membri di adottare disposizioni di maggiore protezione, preveda l’obbligo di stordimento anche alla macellazione rituale. Si tratta di una previsione di legge già in vigore in Austria, Svezia e Svizzera. Ciò potrà essere inserito nel Decreto Legislativo di sanzionamento alle violazioni al Regolamento europeo che i Ministeri della Giustizia e della Salute non hanno ancora presentato.Auspichiamo che, a prescindere dalla fede o non fede professata, tutti comunque possano cambiare scelte alimentari e indirizzarle verso prodotti non di origine animale, una scelta che fa bene a noi, a tutti gli esseri viventi, alla salute e all’ambiente.

Milano, 22 Ottobre 2012