Fermate l’assurda esecuzione del cane Lennox, il meticcio di sette anni condannato a morte dalle autorità di Belfast (Irlanda del Nord) non per aver morso o aggredito qualcuno, ma solo perché assomiglia ad un pitbull, razza considerata pericolosa dalla legislazione locale. Lo chiede la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, che si riserva di intervenire nelle opportune sedi internazionali per ricorrere contro “una decisione tanto ingiusta quanto inaccettabile, un clamoroso caso di violazione dei diritti degli animali come dei cittadini”. Lennox è stato sequestrato alla sua famiglia, portato via dalla sua casa, nel maggio del 2010. Da allora è detenuto in una località sconosciuta ed è iniziata una battaglia legale che è arrivata fino alla Corte d’Appello il 12 giugno scorso, quando il collegio giudicante ha confermato la condanna a morte di Lennox pronunciata da corti di rango inferiore secondo il Dangerous Dog Act. In teoria sarebbe stato possibile un ulteriore ricorso alla Corte suprema di Londra, ma i proprietari del cane, su consiglio dei loro avvocati, hanno rinunciato. L’esecuzione potrebbe aver luogo già lunedì o martedì. Le autorità britanniche e quelle dell’Irlanda del Nord hanno dunque deciso di non ascoltare le proteste degli attivisti di tutto il mondo (anche lunedì è prevista una manifestazione davanti al consolato inglese di New York con la partecipazione di big del mondo dello spettacolo) e di non dare seguito ai numerosissimi appelli per la salvezza di Lennox provenienti da varie associazioni protezionistiche europee ed americane, disposte a prendersi carico dell’animale pur di salvarlo dal “braccio della morte”. Tra queste anche l’Ente Nazionale Protezione Animali che, dopo aver sollecitato un intervento dell’ambasciatore del Regno Unito in Italia e del primo ministro dell’Irlanda del Nord, aveva chiesto un atto di clemenza alla Regina Elisabetta II, confermando la disponibilità ad accogliere Lennox in Italia. Nonostante il cane abbia le ore contate, si continua a sperare in una soluzione più umana e più ragionevole. Le associazioni animaliste invitano tutti gli italiani a contattare via mail l’ambasciata britannica in Italia (InfoRome@fco.gov.uk) per chiedere che Lennox sia risparmiato. Un ulteriore appello partirà dal mondo della musica e dello spettacolo durante il concerto “Monza for Animals” che Enzo Iacchetti, “I Nomadi”, Irene Fornaciari, Tonino Carotone e molti altri artisti hanno accettato di tenere a sostegno degli animali. «Siamo determinati a denunciare questa assurda normativa nelle sedi internazionali. Non è pensabile che una creatura innocente possa essere condannata a morte solo perché “somiglia” a una razza ritenuta erroneamente e irresponsabilmente pericolosa», afferma Carla Rocchi, presidente dell’Enpa. “Questa storia incredibile – aggiunge Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa – mostra a quali paradossi può arrivare una normativa fondata sulla “presunzione di aggressività e di colpevolezza” per alcune razze canine. Ciò che fortunatamente nessuno osa più sostenere per gli uomini, teorie lombrosiane secondo cui i criminali si riconoscono dai alcuni tratti del cranio, per i cani è purtroppo ancora valido, in un Paese civile come il Regno Unito. Ma noi ci opporremo”.
07 Luglio 2012