LECCO, AL VIA PROCESSO PER MALTRATTAMENTI. DENUNCIÒ LA LEIDAA

Un ”blitz” era scattato nel luglio 2013 dopo la segnalazione al Corpo forestale dello Stato dalla Lega italiana per la difesa degli animali. Così più di un centinaio di animali erano finiti sotto sequestro per presunti maltrattamenti da parte del loro proprietario, Claudio F., allevatore residente a Molteno.
Come riporta Merate Online a distanza di quattro anni da quell’episodio, stamani in tribunale a Lecco – al cospetto del giudice monocratico Nora Lisa Passoni – è cominciato il procedimento penale nei suoi confronti.
Secondo il quadro accusatorio ancora da dimostrare, l’allevatore avrebbe sottoposto gli animali a comportamenti e fatiche insopportabili, lasciando i cani legati per giorni ad una catena di ferro troppo corta per consentire loro di abbeverarsi, in condizioni igieniche pessime, avendo peraltro estratto i canini a tre di essi mediante l’utilizzo di una tenaglia. Una condotta analoga sarebbe stata manifestata dal moltenese nei confronti del gregge di pecore (144 per la precisione) che facevano la spola tra la sede dell’azienda agricola di Molteno e il pascolo ai Piani dei Resinelli, dove gli animali sostavano per buona parte dell’anno, prima di scendere a valle secondo l’antico rito della transumanza. Il reato contestato al 63enne è quello di maltrattamento di animali (secondo l’articolo 544 ter del codice penale).
Il sopralluogo era stato condotto dalle forze dell’ordine del comandante Andrea Turco – alla presenza di un veterinario dell’Asl e della presidente della Leidaa, Michela Vittoria Brambilla – sia a Molteno, dove erano stati rinvenuti i cani pastore, poi sequestrati, sia ai Piani dei Resinelli dove si trovava la gran parte degli animali riconducibili all’azienda agricola di proprietà dell’imputato. Si torna quindi in aula il prossimo 21 febbraio. Intanto i due cani sono stati presi in gestione dalla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e hanno finalmente trovato casa.