PET THERAPY, BRAMBILLA: PARLAMENTO APPROVI UNA DISCIPLINA DI LIVELLO NAZIONALE

“Sarebbe un peccato se distrazioni o esitazione da parte delle istituzioni privassero il settore della pet-therapy dei necessari riferimenti normativi, con l’effetto, magari, di precludere l’accesso dei nostri bambini o dei nostri anziani malati a questa “terapia dolce” che, ormai è dimostrato, ha effetti molto positivi”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, durante il seminario di formazione sulla Pet Therapy “Gli animali come facilitatori nei percorsi di cura: 5 realtà a confronto”, che si è tenuto oggi all’Unità spinale unipolare dell’azienda ospedaliera Niguarda di Milano. L’ex ministro ha ricordato che “manca una disciplina della pet-therapy” a livello nazionale ed ha rinnovato il suo impegno diretto perché il Parlamento colmi presto questo vuoto normativo.

L’on. Brambilla è infatti, prima firmataria di una proposta di legge, depositata all’inizio della legislatura, che riconoscere la “pet therapy” come metodo di “co-terapia”, fissa il principio secondo cui gli animali devono essere coinvolti e non sfruttati, dettando una serie di norme sul loro benessere, e fornisce un quadro di certezze a pazienti, medici ed operatori. “Da tempo – sottolinea l’ex ministro – la terapia assistita con gli animali ha trovato la sua applicazione in numerosi ambiti: lunghe convalescenze, soggetti con malattie del sistema nervoso, cardiopatici, ipertesi, tossicodipendenti, portatori handicap fisici o psichici e bambini con problemi relazionali. Quando penso ai benefici che possono derivare dalla relazione con un animale da compagnia – conclude – mi vengono in mente soprattutto loro, i bambini, soggetti deboli per eccellenza, ma anche i meglio disposti a raccogliere le emozioni trasmesse dal “pet” e a farne tesoro”.

Milano, 28 Ottobre 2013