Il randagismo è “una calamità di origini completamente umane”, perciò “noi animalisti non daremo tregua agli amministratori inadempienti o disonesti”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, intervenendo alla presentazione di alcune iniziative della sezione di Catania a Paternò, dove si sono verificati di recente numerosi episodi di avvelenamento di cani.
“Nel nostro Paese – ha detto l’ex ministro – il randagismo resta un fenomeno molto preoccupante, così come il proliferare di episodi di violenza, anche assai gravi, nei confronti degli animali. In entrambi i casi la prima difficoltà che incontra chiunque intenda affrontare seriamente il problema è la carenza informativa. Sul randagismo i dati ufficiali disponibili sono pochi e, di questi, pochi sono attendibili o significativi. D’altro canto, praticamente ogni giorno, i media, e soprattutto la stampa locale, riferiscono di avvelenamenti, di uccisioni ingiustificate di cani, di animali abbandonati che si riproducono incontrollatamente con tutte le conseguenze del caso. Nessuna Regione ne è esente. Tuttavia in alcune aree del Sud e generalmente in Sicilia si ha l’impressione che la piaga abbia assunto le dimensioni di una calamità naturale. Solo che non è affatto naturale, ha causa ed origini completamente umane: prima tra tutte la diffusa disapplicazione della legge nazionale 281/91 e della legge regionale del 2000, benché le norme vigenti assegnino a ciascuno – Regione, Comuni, Asp – compiti ben precisi. Vi sono sindaci e Asp che fanno il loro dovere, altri che cedono all’indifferenza o, peggio, a interessi innominabili”.
“Ecco – prosegue l’on. Brambilla – il risultato: cronache quotidiane di crudeltà, di uccisioni, di soppressioni di animali innocenti. Creature che hanno la sola colpa di esistere e perciò stesso danno fastidio. Ne sapete qualcosa a Paternò: un cane impiccato e quattro avvelenati a gennaio, altri due avvelenati in febbraio. Quante siano le vittime in tutta l’isola e in tutto il Paese, nessuno lo sa e nessuno mai lo potrà dire. E’ invece ben noto, purtroppo, che né il governo né il Parlamento in questa legislatura hanno trovato il tempo di trasformare in legge l’ordinanza ministeriale sulle esche avvelenate. Che resta sempre e solo un’ordinanza, da reiterare quando scade”.
“Il randagismo – incalza ancora la parlamentare -è una vergogna. In Italia, in Sicilia, dovunque. A tutti i livelli la nostra associazione è impegnata contro questa piaga, che si può combattere e sconfiggere solo promuovendo una grande rivoluzione culturale. Una rivoluzione con un’avanguardia, cioè i volontari che generosamente, eroicamente si prodigano a favore degli animali, a volte rimettendoci tempo e denaro, a volte correndo rischi personali, e con due grandi capisaldi: il possesso consapevole, quindi la sterilizzazione, e le adozioni”.
Alla delegata di Catania, Veronica Musumeci, il compito di illustrare le iniziative finora assunte dalla rappresentanza locale dell’associazione: attività nelle scuole di sensibilizzazione sull’emergenza randagismo, campagne per la sterilizzazione e la microchippatura e l’accordo con la sezione di Sesto San Giovanni (MI) per “adozioni sicure” al Nord. “Con le altre associazioni animaliste – assicura Musumeci – manterremo l’impegno comune per il costante monitoraggio di un territorio storicamente “difficile” anche per la tutela dei diritti degli animali”.