CARNE DI CANE E GATTO

In Italia e in generale in tutto l’Occidente può sembrare strano ma, in alcuni paesi dell’Estremo Oriente, il consumo di carne di cane e gatto è un dramma attuale.

Sono circa 30 milioni all’anno i cani uccisi per l’alimentazione umana, di cui oltre 10 milioni solo in Cina. Nella Repubblica di Corea, la carne di cane è la quarta per quantità di consumo, dopo quelle di maiale, di manzo e di pollo. In diversi Paesi dell’Asia orientale, molti consumatori credono che mangiare carne di cane abbia un effetto medicinale e porti fortuna, ma – ovviamente – nessuno dei presunti benefìci ha basi scientifiche. È certo, invece, che la domanda di carne di cane alimenta un traffico indicibilmente crudele, anche perché si ritiene che infliggere sofferenze aumenti i livelli di adrenalina dell’animale, rendendo più tenera la sua carne e intensificando i presunti effetti benefici. Accade spesso che gli animali, in molti casi sottratti alle loro famiglie, siano uccisi con scosse elettriche o a randellate e scuoiati vivi. Sono tristemente noti in tutto il mondo il “festival della carne di cane” di Yulin (Repubblica popolare cinese) che quest’anno si è tenuto dal 21 al 30 giugno e i “bok nal”, i tre “giorni del cane” coreani, appuntamento fisso nel pieno dell’estate, quando è d’uso consumare zuppe “rinfrescanti” che hanno Fido come ingrediente principale, ma in Vietnam questa pietanza è ancora più diffusa: l’80% mangia abitualmente carne di cane, contro il 60% dei coreani e il 20% dei cinesi (che sono però numericamente molti di più).

Tutti questi dati arrivano dalla World Dog Alliance, importante ong con sede a Hong Kong, fondata dall’imprenditore. Genlin con l’obiettivo di combattere questo fenomeno sensibilizzando i governi di tutto il mondo. La LEIDAA e la sua presidente on. Brambilla sono portavoce della Wda per l’Italia. Grazie a una serie di incontri, conferenze stampa, comunicati e video – spesso in collaborazione con la delegazione cinese della Wda – LEIDAA ha contribuito a far conoscere in tutta Italia il dramma del consumo di carne di cane.

Nel dicembre 2018, seguendo l’esempio di molti governi occidentali, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato il Farm Bill, il principale strumento di politica agricola e alimentare degli StatI Uniti, che contiene l’esplicito divieto di consumare e commercializzare carne di cane e di gatto. In Italia l’on. Brambilla ha presentato alla Camera una proposta di legge (AC1720) che contiene lo stesso esplicito divieto. “Benché non vi siano sostanzialmente esempi del consumo di carne canina o felina in Italia, se non alcuni casi sospetti e comunque sporadici o riconducibili al comportamento di squilibrati – afferma l’on. Brambilla, appare necessario introdurre il divieto esplicito di consumarle, rafforzato da adeguate sanzioni penali, per dare pieno riconoscimento al ruolo degli animali d’affezione nella nostra società e per contribuire ad affermare tale principio a livello internazionale”.

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