LA DENUNCIA ARRIVA DALLA DELEGATA MARIANNA STEFANIA
Dodici cani morti e un numero imprecisato, ma sicuramente superiore, di gatti. È questo il bilancio drammatico di una serie di avvelenamenti avvenuti in questi giorni ad Ascoli Piceno fra Porta Cappuccina, Porta Romana e via Napoli. A denunciarlo è Marianna Stefania, delegata Leidaa della città che da anni si batte contro queste orrende pratiche, in difesa dei nostri amici a quattro zampe. “Si tratta – racconta Stefania – di un mix di veleni per piante altamente tossico: gli stessi veterinari, che hanno provato a salvare i cani, hanno detto che non si è mai visto nulla di simile”. Stefania ha fornito anche i referti del veterinario che dimostrano come la morte di questi poveri animali, seguita ad episodi acuti “di tipo gastroenterico (vomito e diarrea) e neurologico (scialorrea), “è attribuibile ad avvelenamento doloso da agenti neurotossici”. “Purtroppo – prosegue Stefania – le aree cani non sono recintate ed è quindi difficile delimitare le zone a rischio. I padroni dei cani, nell’inerzia dell’amministrazione comunale, si sono adoperati mettendo dei cartelli per avvisare gli altri del rischio avvelenamento. Un’altra cosa grave è che quando alcuni cittadini sono riusciti a chiamare l’assessore all’Ambiente Luigi Lattanzi per denunciare l’accaduto, altri residenti hanno colto l’occasione per lamentarsi della presenza dei cani nell’area del sestiere di Porta Cappuccina”. Le polpette avvelenate, sparse su un’area di 12 chilometri, farebbero pensare all’azione di un killer. Purtroppo non è la prima volta che ad Ascoli avvengono episodi del genere. “Un mese fa – conclude Stefania – quattro cani sono stati uccisi dalle polpette in zona Monticelli, mentre lo scorso settembre sono morti una ventina di cani a causa di polpette con veleno di lumaca e con pezzi di vetro e chiodi. La situazione è da tempo molto grave: per questo facciamo appello alle istituzioni perché facciano finalmente qualcosa”.