“Il fenomeno dell’abbandono di animali non è solo estivo, ma diffuso anche in altri periodi. Dopo la grande ondata di adozioni, durante il lockdown e in momenti più impegnativi della pandemia, un cane su quattro di quelli adottati è stato abbandonato nuovamente”. Lo afferma all’Adnkronos Michela Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente. “Durante la pandemia il trend delle adozioni è stato significativo, ma alcune adozioni sono state fatte con leggerezza tanto che un cane su quattro è stato di nuovo abbandonato magari in canile – osserva – L’abbandono infatti oggi ha un vestito diverso dal passato. Prima avvenivano in strada ora vengono portati in canile perché i cani hanno i microchip e le persone così non corrono il rischio di essere incriminate o si illudono di risparmiargli sofferenza e dolore”. Il problema dell’abbandono, ricorda Brambilla, riguarda anche i gatti: se ci sono “circa 700mila cani randagi tra canili e strade, si stimano 2 mln di gatti che vivono sulle strade”. “Come Lega italiana difesa animali e ambiente siamo in prima linea per la lotta al randagismo e in particolare nel Mezzogiorno – sottolinea – Abbiamo sezioni in tutta Italia, abbiamo fatto tante campagne di sterilizzazione dei randagi, ce ne prendiamo cura e troviamo loro una famiglia”. Proprio contro il problema dell’abbandono si è al lavoro in questo periodo soprattutto al Sud: “Molte sezioni in Sicilia, Calabria e Puglia ogni giorno trovano cucciolate abbandonate”, osserva Brambilla.
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