“Mentre la campagna elettorale induce animalisti improvvisati a formulare roboanti promesse sull’inasprimento delle pene per chi uccide e maltratta gli animali (obiettivo che in un anno di governo si poteva raggiungere facilmente, volendolo davvero), in alcune aree del Paese l’orrore degli abusi contro gli animali sembra non aver fine. Come dimostra la storia di Giulia, la cagnolina con gravi ustioni recuperata a S. Caterina Albanese (Cosenza) da una volontaria della nostra Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, l’associazione che ho fondato e presiedo”. Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della onlus e del Movimento animalista.
“Allertata sabato da alcuni residenti – racconta l’ex ministro – la nostra volontaria si è trovata davanti ad uno spettacolo raccapricciante: il corpo della cucciola, di circa 7-8 mesi e in evidente stato di grave debilitazione, era martoriato da ampie ustioni, all’apparenza provocate da una sostanza corrosiva, molto probabilmente versata apposta. Questa, almeno, la prima impressione di chi ha potuto esaminare lo scempio. Indagini più approfondite sono in corso nella clinica veterinaria dove Giulia è stata portata in tutta fretta per cercare di salvarle la vita. Al momento è fuori pericolo, ma ha perduto un occhio”.
“Al netto della buona volontà dimostrata da alcuni amministratori (nel caso specifico le autorità sono intervenute) – prosegue l’on. Brambilla – è evidente che, in assenza di seri programmi per il censimento e la sterilizzazione dei cani vaganti sul territorio, il fenomeno del randagismo è destinato ad esplodere, e con esso intolleranza e crudeltà. Oltre a spendere bene il milione di euro che il nostro Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali ha ottenuto durante la discussione della legge di stabilità per rifinanziare la lotta al randagismo, oltre a vigilare più attentamente sulla gestione del fenomeno da parte delle Regioni, governo e maggioranza devono passare dalle chiacchiere ai fatti, per esempio approvando la mia proposta di legge che inasprisce le sanzioni per maltrattamento e uccisione di animali ed attende da mesi l’esame in commissione Giustizia”.
“Il contrasto al randagismo in Calabria – aggiungono Cristina Valeri e Gisella Grande, rispettivamente viceresponsabile regionale del Movimento animalista e presidente della sezione cosentina della LEIDAA – non ha tratto alcun beneficio dal “Piano straordinario” approvato nel marzo 2018 dal commissario ad acta. Anzi, è aumentato l’immobilismo segnalato più volte dal Movimento, anche formalmente via pec, al nuovo commissario Cotticelli, nella speranza che finalmente trovi attuazione un piano d’emergenza e la situazione diventi almeno “vivibile” per la popolazione di randagi e di esseri umani. Denunceremo – assicurano le due militanti animaliste – il crimine abietto compiuto su Giulia, se come sembra c’è la mano dell’uomo, e chiederemo alle autorità che i responsabili siano al più presto individuati e puniti con il massimo rigore consentito dalle leggi vigenti, per scoraggiare chi concepisce e realizza atti così brutali. Chiediamo inoltre al sindaco di S. Caterina Albanese di formalizzare anche la sua denuncia, di intervenire a tutela dei cani randagi e, per quanto sta a lui, di adoperarsi per arginare il fenomeno dilagante del randagismo e gli abusi che genera. Esorti anche i cittadini a denunciare, in qualsiasi forma, l’autore di quest’orribile gesto. Movimento animalista e LEIDAA vigileranno perché le istituzioni facciano la loro parte”.
IMPORTANTE. Dopo le cure necessarie e un periodo di riabilitazione, Giulia sarà adottabile. Per informazioni si può contattare Gisella Grande al numero di telefono 339-8172602.
[Dida. La cagnolina Giulia con Gisella Grande, presidente della sezione di Cosenza della LEIDAA, e altri volontari dell’associazione]