Nuovo ritrovamento di una carcassa di orso adulto nel Trentino e nuova denuncia da parte della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, associazione presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, che chiede i dovuti approfondimenti sulle cause della morte del plantigrado, al momento non identificato. “A tutt’oggi – ricorda la parlamentare – non sono note le cause del decesso di M62, 4-5 anni di età, orso condannato a morte dalla Provincia autonoma di Trento, la cui carcassa è stata rinvenuta il 30 aprile scorso. Né sappiamo di che cosa è morto l’orsetto trovato alcune settimane fa. Fino ad eventuale conclusione contraria delle perizie, resta in campo l’inquietante ipotesi del bracconaggio. E la nuova scoperta certamente non tranquillizza. Perciò abbiamo deciso non soltanto di presentare una seconda denuncia, ma di chiedere l’autorizzazione a partecipare alle operazioni peritali sulla carcassa. Sono troppi i dubbi su fatti che devono essere definitivamente e tempestivamente chiariti. Gli atteggiamenti dell’amministrazione Fugatti rendono sempre più pesante il clima di odio, paura e intolleranza nei confronti dei plantigradi, con conseguenze potenzialmente gravi. La forte tensione creata e alimentata dalla Provincia autonoma di Trento può favorire la commissione di reati. Ne siamo preoccupati, perciò dobbiamo sapere presto e con certezza che cosa ha provocato la morte di questi animali”.
Nel 2015-6 ben tre orsi – F5, M6 e M21 – furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell’uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. “Non vorrei – conclude l’on. Brambilla – che ci trovassimo di fronte ad una situazione analoga. Gli orsi vanno protetti, giù le mani dagli orsi. E JJ4 deve aver salva la vita”.
Le dichiarazioni dell’on. Brambilla su youtube https://youtu.be/