“Con la cattura dell’orso più ricercato d’Italia, chi governa la Provincia autonoma di Trento si illude di aver compiuto una bella impresa. Invece ha dato l’ennesimo esempio di meschino accanimento, l’ennesimo schiaffo – non sarà l’ultimo – alla prospettiva di una pacifica convivenza tra uomo e grandi carnivori sulle montagne del Trentino. M49 non è certo un animale pericoloso per l’incolumità pubblica, visto che non si è mai reso protagonista di episodi di avvicinamento o attacchi a persone. È solo reo di aver fatto l’orso, danneggiando allevamenti, apiari o frutteti. Ma tutti i danni arrecati da orsi (non solo M49) nel 2019 e come tali indennizzati dall’amministrazione provinciale ammontano a poco più di 152mila euro. Ci vuol altro, credo, per affondare il bilancio plurimiliardario di un ente locale tra i più ricchi d’Italia. Però M49 deve stare in galera, per tranquillizzare tutte le lobby controinteressate e assicurare un pacchetto di voti al Governatore Fugatti. A questo punto confido nell’intervento del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: salvi “Papillon” dalla solita Caienna, gli restituisca la libertà”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta la notizia della cattura dell’orso M49.
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