CUCCIOLI, BRAMBILLA: “NON SI FA FESTA CON LA SOFFERENZA, NON ALIMENTATE IL TRAFFICO DEI MERCANTI DI MORTE”

Ultimo consiglio prima di mettere i regali sotto l’albero: “Non alimentate il traffico illegale di cuccioli (soprattutto di cane) dall’est europeo. Che festa è quella che ignora la sofferenza di piccole creature indifese?” Lo dice, in un’intervista alle reti Mediaset, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e  dell’Ambiente. “Perché – chiede – acquistare cuccioli di razza quando tanti meravigliosi trovatelli attendono una nuova vita nei canili? Meglio recarsi nel rifugio più vicino e farsi scegliere da quello che diventerà il proprio adorato amico a quattrozampe  piuttosto che inseguire annunci su internet o improbabili allevatori che propongono “consegne” ai caselli delle autostrade”.
“Con l’avvicinarsi del Natale – spiega l’ex ministro – quasi non passa giorno senza che i mezzi d’informazione riferiscano di cuccioli importati illegalmente dall’Est europeo e sequestrati dalle forze dell’ordine: Gradisca d’Isonzo, Frosinone, Trani, non c’è Regione del nostro paese che non sia interessata da questo turpe commercio, perché, sotto le Feste, la domanda di cuccioli di razza aumenta vertiginosamente e, di conseguenza, aumentano i prezzi. I trafficanti e i rivenditori  realizzano grossi guadagni: un cucciolo può costare poche decine di euro in Ungheria o Romania ed essere rivenduto da noi a centinaia di euro, in casi-limite anche a mille-millecinquecento.  Le pene previste, reclusione fino ad un anno e multa fino a 15 mila euro, non spaventano questi mercanti di morte”.

 

Di morte, infatti, molto spesso si tratta. “Il traffico – continua l’on. Brambilla – avviene letteralmente “sulla pelle” di cuccioli piccolissimi, quasi sempre di età inferiore alle 12 settimane, strappati anzitempo alle madri, ma con falsi documenti di accompagnamento. Viaggiano su camion anche per 10-12 ore, su nave per 40. Sono imbottiti di farmaci cortisonici per dare al compratore l’impressione di buona salute e vivacità, ma spesso, nel giro di quindici giorni, sviluppano malattie e  muoiono, lasciando sgomenti i bambini cui era stato promesso un nuovo amico. Anche per questi motivi, benissimo ha fatto la Regione Lombardia a vietare il commercio di cani e gatti di età inferiore ai 90 giorni”.

 

Gli animali coinvolti sono migliaia, ma gli ultimi dati ufficiali disponibili (2015) parlano di circa 500 cuccioli sequestrati e 28 persone denunciate. “Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine, a partire dal corpo forestale dello Stato – ricorda la parlamentare di FI – per la costante attenzione al fenomeno e l’efficacia degli interventi per fermare i mercanti di morte”.