E’ “assurdo” che il ministero dell’Ambiente proponga, di fatto, la riapertura della caccia al lupo, “peraltro prevalentemente allo scopo, tutto politico, di evitare conflitti sociali”. Lo ha dichiarato oggi, alla vigilia dell’incontro tra governo e Regioni sul nuovo piano di gestione e conservazione del lupo, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che ha preannunciato “dura opposizione” a qualsiasi tentativo di legalizzare “stragi” di lupi.
“La nota del ministero dell’Ambiente – sottolinea l’onorevole – non smentisce l’essenziale, cioè l’intenzione di autorizzare, nell’ambito del nuovo “piano di gestione del lupo”, deroghe per l’abbattimento di 60 animali. Il massacro “legalizzato” non limiterà quello “illegale” da tempo in corso ad opera dei bracconieri ma si sommerà ad esso, e nemmeno ridurrà in maniera significativa le predazioni di cui si lamentano gli allevatori. E’ pertanto assurdo proporre la riapertura della caccia a questo splendido animale, specie protetta a livello europeo, per “mitigare il conflitto sociale connesso con la coesistenza uomo-lupo”. Il “conflitto sociale” non può servire come base di una decisione che di fatto rompe con una pluridecennale e meritoria politica di conservazione della specie lupo, alla quale ci opporremo con tutti i mezzi leciti. Bisogna muoversi semmai – conclude l’ex ministro – nella direzione opposta: sanzionare pesantemente, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 15.000 a 90.000 euro, chi uccide animali di specie protette, come previsto dalla proposta di legge che ho depositato in materia e che chiedo a tutte le forze politiche di volere sostenere”
Milano, 15 Febbraio 2016