Cinque cani che aveva curato e accudito sono stati avvelenati nei giorni scorsi. E’ accaduto a Vincenza Crispino, presidente della sezione Leidaa di Santa Marina (Salerno), residente nella frazione Policastro Bussentino.
Lunedì scorso, verso le 23,30 ha trovato morti quattro cagnolini che aveva sistemato sotto una tettoia in un terreno di sua proprietà e che alle 17 stavano benissimo. I carabinieri, prontamente intervenuti, hanno allertato l’Asl di Salerno e trovato le polpette alla metaldeide (lumachicida) utilizzate per compiere la strage. Martedì un’altra morte da veleno. E’ toccato ad una cagnetta raccolta dalla strada appena quindici giorni prima, che viveva in casa. La schiuma alla bocca e le caratteristiche deiezioni bluastre non hanno, purtroppo, lasciato dubbi. Nei mesi scorsi un cane è stato ucciso a bastonate e un altro è morto in circostanze sospette. In ottobre è statio appiccato un incendio nei pressi del rifugio.
La dottoressa Crispino, anestesista all’ospedale “”Luigi Curto” di Polla, ha regolarmente denunciato gli episodi alle autorità competenti ed ora chiede “più tutela” all’amministrazione comunale. “La struttura che ho realizzato appositamente per tenere i cani che sono stati avvelenati –spiega– è in una zona appartata, lontana da altre abitazioni. I cani erano molto buoni, non abbaiavano di notte, non si allontanavano mai dal rifugio e non avrebbero dovuto infastidire nessuno”. Evidentemente qualcuno è stato di parere diverso e ha pensato di risolvere il “problema” a modo suo.