Un esposto sulla morte del cavallo Wind of Passion a seguito della Giostra di Foligno con richiesta di sequestro del corpo, di accertamenti autoptici e del filmato di UmbriaTv non più disponibile in rete. Sono queste le richieste che la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, attraverso il suo legale, avvocato Claudia Ricci, ha presentato alla Procura della Repubblica del tribunale di Spoleto (Perugia) nell’esposto sulla morte del Cavallo Wind of passion dopo la caduta nella Giostra di Foligno. L’animale è deceduto nella clinica veterinaria, per arresto cardiaco, la domenica successiva alla gara.
Tre le circostanze sulle quali gli inquirenti sono invitati a far luce anche la voce secondo cuiWind of Passion sarebbe stato scartato, lo scorso anno 2016, dalle visite pre-gara per un problema alla zampa non meglio specificato e poi, qualche mese fa, operato, rimesso in pista a ammesso alla Quintana 2017. Nell’esposto l’avvocato Ricci discute a lungo il tema della deroga al divieto di usare purosangue inglesi, considerati “troppo fragili”, in corse di velocità. Tale però dev’essere ormai considerata anche la Quintana di Foligno che negli ultimi decenni ha cambiato pelle. “Si è passati – sottolinea l’esposto – dall’interesse ad una seria e rigorosa ricerca storico-artistica da parte dell’Ente, ad un crescente concetto di gara tra i vari Rioni, oltremodo smaniosi a conseguire la vittoria sul “Campo de li Giochi”. Ciò ha fatto lievitare anche i costi delle stalle rionali e per gli ingaggi dei cavalieri. Nel corso degli anni hanno visto, purtroppo, cadere e a volte morire, alcuni cavalli, talvolta plurivittoriosi in passato. Si può affermare, con quasi certezza, che i tempi di gara si sono abbassati in modo spaventoso nel corso dell’ultimo decennio. Se negli anni ’90, fermare il cronometro di una singola tornata alla soglia del minuto era considerato strepitoso ed era consentito a pochissimi, oggi la media dei cavalli si attesta intorno ai 53 secondi, nonostante il percorso sia il medesimo e lo sviluppo lineare complessivo sia pari a 754 metri”. Il povero Wind of Passion l’aveva percorso in 52 secondi e 19, battendo ogni record.
“Tra il 2015 e il 2016 – si legge sempre nell’esposto – ci sono state (in palii, giostre e quintane ndr) più di 8 morti che hanno visto coinvolti cavalli purosangue, un numero esorbitante che non poteva non essere considerato nella valutazione dei rischi di tali manifestazioni”. Nel caso di Wind of Passion “la morte […] è stata determinata dalla velocità a cui la struttura corporea del cavallo è inadatta su tali percorsi che dovranno essere verificati se conformi a quanto previsto dall’Ordinanza palii”.