Mai più carrozzelle trainate da cavalli nel traffico cittadino, obbligo di realizzare corridoi faunistici e recinzioni per salvaguardare gli animali selvatici, rischio di revoca della patente per chi abbandona gli animali. Sono i contenuti degli emendamenti, a prima firma on. Michela Vittoria Brambilla, presentati dall’ Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, al testo di riforma del codice stradale (AC1435). “Anche gli animali – avverte l’on. Brambilla, presidente dell’ Intergruppo – meritano tutela sulle strade: dallo sfruttamento e dai pericoli che corrono (e possono fare correre alle persone). I nostri emendamenti contengono importanti misure di civiltà che gli italiani chiedono a gran voce da tempo; mi auguro che il Parlamento li sostenga”. Il tema è stato affrontato oggi, alla Camera, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i componenti dell’Intergruppo bipartisan.
“Innanzitutto – ricorda l’on. Brambilla – abbiamo trasformato in emendamento la mia pdl 41, già abbinata, che abroga l’art.70 del codice della strada e quindi elimina il servizio di piazza con veicoli a trazione animale o con slitte, lo cancella anche dalla legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, dà tempo un anno ai Comuni per adeguarsi ed eventualmente convertire le licenze già rilasciate in licenze per carrozze a trazione elettrica. Quella contro il crudele sfruttamento dei cavalli in nome di tradizioni sorpassate è una battaglia pluridecennale che, dopo i progressi avviati ma non compiuti nella scorsa legislatura dobbiamo vincere in Parlamento, data la sostanziale inerzia dei Comuni”.
Il secondo intervento consiste in un giro di vite sull’abbandono, causa di tanti incidenti e dell’emergenza randagismo in molte aree del Paese: ai conducenti che abbandonano animali, se passerà l’emendamento predisposto ad hoc, saranno applicate pesanti sanzioni amministrative: sospensione della patente e fermo del veicolo fino a tre mesi e revoca della patente, in caso di condanna definitiva per abbandono di animali. A queste potrebbero aggiungersi le pene previste dalla pdl AC 30 Brambilla, all’esame della commissione Giustizia della Camera, che assimila l’abbandono al reato di maltrattamento e quindi lo punisce molto più duramente. Oggi chi abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudine alla cattività rischia poco: l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. “Invece – afferma la presidente dell’Intergruppo – l’abbandono va punito come forma di maltrattamento: secondo la mia proposta, con la pena detentiva della reclusione da tre a cinque anni congiuntamente alla pena pecuniaria della multa, da 5 a 30 mila euro”.
Terzo tema: infrastrutture stradali e fauna selvatica. Il principio di delega introdotto con l’emendamento prevede l’adozione di misure di tutela degli utenti delle strade e della fauna, in aree caratterizzate da alta densità di animali, specialmente di grossa taglia, e in prossimità di aree protette di qualunque tipo e cioè: costruzione di corridoi faunistici, installazione di dissuasori acustici o visivi per ridurre gli attraversamenti di animali, riduzione dei limiti massimi di velocità nelle ore notturne. “In sostanza – spiega ancora l’on. Brambilla – i progetti di costruzione o rifacimento di infrastrutture viarie, ove non si sia già provveduto, dovranno tener conto dei percorsi della fauna e consentire agli animali di attraversare le strade senza pericoli, con appositi corridoi e con barriere o recinzioni che li indirizzino verso i passaggi sicuri. Per individuare i punti dove intervenire sarà necessario mettere a sistema i data base regionali sugli incidenti che attualmente non dialogano tra loro”.
Scheda ASAPS:
I DATI ASAPS (ASSOCIAZIONE SOSTENITORI AMICI POLIZIA STRADALE) SUGLI INCIDENTI CON ANIMALI NEL 2022
Nel 2022 l’Osservatorio ASAPS ha registrato 179 incidenti significativi (il report considera esclusivamente i casi di persone ferite o decedute) col coinvolgimento di animali. Negli incidenti del 2022 16 persone sono morte, erano state 13 nel 2021, 16 nel 2020 e 15 nel 2019. Inoltre 227 sono rimaste ferite, erano state 261 nel 2021 e 215 nel 2020 e 221 nel 2019. Le segnalazioni pervengono dai 600 referenti dell’associazione sul territorio e dalle cronache della stampa.
In 163 casi l’incidente è avvenuto con un animale selvatico (91,1% ) e in 16 con un animale domestico (8,9%).
148 incidenti sono avvenuti di giorno e 31 di notte. 160 incidenti sono avvenuti sulla rete ordinaria e 19 sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali.
In 152 casi il veicolo impattante contro l’animale è stato una autovettura, in 48 casi un motociclo, in 3 incidenti l’impatto è avvenuto contro autocarri o pullman e 7 incidenti hanno riguardato biciclette. Il totale è superiore al numero degli eventi perché in alcuni sinistri sono rimasti coinvolti veicoli diversi.
Al primo posto negli incidenti gravi con investimenti di animali la Toscana con 20 sinistri, segue il Piemonte con 16, Lombardia, Lazio e Marche con 15, l’Emilia-Romagna e la Campania con con 14, Liguria, Abruzzo e Sardegna con 9, Calabria 8, Molise e Puglia 6, Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A., Sicilia 5, Valle D’Aosta e Umbria e Basilicata 1.