“Avviare su tutto il territorio nazionale controlli rigorosi non solo su circhi e giardini zoologici, ma su tutte le strutture gestite da privati che ospitano esemplari di specie pericolose”. Lo chiede l’ on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, in un’interrogazione ai ministri dell’Interno, dell’Ambiente, della Salute, delle Politiche agricole e forestali sulla vicenda delle tigri di Pinerolo, illustrata oggi a margine della conferenza stampa per la presentazione dell’accordo tra il Corpo Forestale dello Stato e la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, siglato dall’ing. Patrone, capo della forestale, e dall’on. Brambilla, in rappresentanza della federazione
Con l’atto di sindacato, la parlamentare chiede anche di sapere se la detenzione dei felini nell’ex parco ornitologico fosse stata autorizzata, da chi e sulla base di quali verifiche, quali iniziative si intendano prendere per favorire la riabilitazione e il recupero degli animali, se le strutture dove i felini vengono trasferiti, proprio in queste ore, siano a norma e in possesso di tutte le prescritte autorizzazioni e risultino effettivamente idonee allo scopo. “Voglio ringraziare pubblicamente – aggiunge l’ex ministro – il CfS per la grande professionalitĂ con cui sta coordinando questa complessa attivitĂ : la sicurezza di uomini e animali è nelle mani migliori. Resta il rimpianto per la morte di una persona e per le lunghe sofferenze inflitte ai grandi felini ospitati nell’ex parco Martinat, che avrebbero potuto essere evitate se il caso fosse stato affrontato da chi di dovere per tempo e con l’attenzione necessaria. A scanso di equivoci, parlo qui di autoritĂ locali, non certo della coppia di anziani signori che hanno pagato così duramente il loro amore per le tigri”.
La parlamentare ha poi definito “particolarmente importante” la convenzione firmata oggi con il CfS, per due ragioni: “La prima è la rappresentativitĂ della Federazione, che ormai – ad un anno e mezzo dalla fondazione – raggruppa decine di associazioni di protezione animale, maggiori e minori, di antica tradizione o di nuovo conio, ma tutte in prima linea. La seconda è la quantitĂ e la qualitĂ delle forme di collaborazione previste in questo accordo: dallo scambio di informazioni e dati sui fenomeni di maltrattamento animale, di bracconaggio, di commercio e sfruttamento illegale di fauna autoctona ed esotica – anche per consentire alla Federazione o ad associazioni aderenti di costituirsi parte civile in procedimenti giudiziari di rilievo – alla formazione del personale, all’elaborazione di protocolli operativi per i vari tipi di intervento, fino alla ricerca di spazi e di strutture idonee alla custodia degli animali sequestrati o che comunque hanno necessitĂ di nuova collocazione”. Conclude l’on. Brambilla, rivolgendo anche un ringraziamento particolare al Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali), del quale auspica un ulteriore rafforzamento.
Milano, 11 Luglio 2013