Mammiferi, dai piccoli scoiattoli ai maestosi cervi, uccelli, dal pettirosso al gufo reale, rettili, anfibi. Sono moltissimi gli animali che, ogni giorno, arrivano al Centro recupero fauna selvatica “Stella del Nord”, della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, che chiude il 2024, il quarto anno dall’inaugurazione, con un bilancio a dir poco lusinghiero. Sono stati infatti oltre 1.500 i ricoveri, pari a oltre quattro animali in difficoltà al giorno, ogni giorno, comprese le domeniche e i festivi, perché da noi l’attività non si ferma mai. Dal 2020 il nostro Cras è infatti diventato il punto di riferimento di buona parte del territorio lombardo.
Portati dalle forze dell’ordine e da cittadini di buon cuore, sono arrivati al Cras oltre 900 uccelli e 400 mammiferi (gli altri sono anfibi e rettili, prevalentemente tartarughe). Da uccellini come picchi, rondini, rondoni a rapaci come gufi, civette poiane, fino agli acquatici, come germani e cigni. E che dire dei molti mammiferi, dal più piccolo scoiattolino, svezzato dalle balie, fino al più grosso cervo passando per ghiri, volpi, mufloni, daini, caprioli e molti altri. Tanti gli animali arrivati feriti, spesso dai cacciatori: poiane con le ali impallinate, che non riuscivano a volare, o cerbiattini arrivati più morti che vivi, dopo interminabili fughe dai cacciatori. Per tutti loro è sempre pronta un’équipe veterinaria d’eccellenza, in grado di intervenire d’urgenza ma anche di accompagnarli nel successivo percorso di riabilitazione: chi può torna in natura, chi non ce la fa – perché menomato o non abituato alla vita selvatica – resta per tutta la vita nell’ampia porzione di bosco protetta o nei lunghi tunnel di volo.
Tante sono le storie che hanno visto i volontari impegnati giorno e notte per offrire cure a queste creature in difficoltà. Tra le più emozionanti del 2024 troviamo quella del camoscio Ambrogio, arrivato con una necrosi alla zampetta causata dal proiettile di un cacciatore. I veterinari gli hanno salvato la vita: non può tornare in natura, ma vivrà nell’ampia porzione di bosco protetta che circonda il Cras! E che dire della capriolina Vera, rinvenuta nel bosco con le due zampette immobili, ferite e con gravi infezioni: dopo le prime cure ha affrontato una lunga fisioterapia, per poter tornare a camminare da sola. Piano piano potrà recuperare le sue funzionalità: finché non si riprenderà del tutto vivrà in un’ampia porzione di bosco protetta. Poi ci sono Piper, Otis e Brillantino, tre cuccioli di cervo rimasti soli senza la mamma: sarebbero morti senza il rapido intervento dei nostri veterinari e dei volontari.
Non solo ungulati. Al centro hanno salvato anche il volpino Nick di circa quattro mesi: un automobilista lo aveva investito, senza nemmeno fermarsi a soccorrerlo. La stessa sorte capitata a un suo simile, chiamato Little John, trovato sull’asfalto col bacino rotto. Operati dai veterinari, hanno fatto una lunga riabilitazione e alla fine sono stati liberati. Anche la volpina Gilda è stata trovata sul ciglio di una strada investita, con una frattura all’olecrano. Le abbiamo applicato dei punti di sutura metallici, finché non si è ripresa del tutto.
Tra i rapaci abbiamo salvato una bellissima poiana, cui i bracconieri avevano sparato ad un’ala: aveva tanti pallini conficcati nella carne e una frattura che interessava radio e ulna. Poi un gufo di palude trovato da un cittadino a Lissone (Monza): aveva un problema a un’ala che non gli consentiva di volare. È stato operato e ha passato la sua riabilitazione nel tunnel di volo, della lunghezza di circa venti metri, per poi tornare a librarsi nell’aria sulle proprie ali. E poi una vecchia conoscenza, il maestoso gufo reale Potter: lo avevamo salvato una prima volta già nel 2022, operato d’urgenza e lo avevamo riabituato al volo in una grossa voliera. Lo abbiamo liberato, ma lui non si è sentito sicuro sulle ali e dopo qualche giorno è stato riportato al centro. Ora vive di nuovo con noi, con tutti gli onori che si devono a un vero e proprio principe dei cieli!
Animali maestosi, ma non solo: come quattro pulli di merlo arrivati al Cras dopo essere caduti dal nido. Sono stati imboccati con un mangime apposito e delle larve. Erano davvero infreddoliti, ma sono stati scaldati e alimentati. Sono decine i piccoli uccelli che vengono curati allo stesso modo. E che dire di Icaro, l’airone cenerino, caduto dal nido quando era pullo, senza mamma: i veterinari lo hanno salvato e i volontari si sono occupati di lui e gli hanno insegnato a procurarsi il cibo. Liberato in un canneto, è tornato dopo appena due giorni: nel nostro centro si sta troppo bene per abbandonarlo del tutto, così lui vola libero per i boschi ma di tanto in tanto si fa rivedere!
“Il Cras Stella del Nord – commenta l’on. Michela Vittoria Brambilla – è una struttura di alto livello, sia dal punto di vista degli spazi che delle professionalità, con un’equipe veterinaria d’eccellenza ed è animato da una filosofia autenticamente animalista. Infatti al suo interno trovano ospitalità tutti gli animali, senza distinzione di specie o di “pregio” naturalistico. Per scelta, sono trattati allo stesso modo il passero comune e il più maestoso e raro dei rapaci, il riccio trovato in giardino o il ghiro caduto dall’albero, il cervo o il camoscio. Ogni creatura ha gli stessi diritti e il primo è sempre quello alla vita. Aiutare tutti questi animali a tornare liberi nei boschi o a solcare i cieli è sempre una grandissima soddisfazione: la stessa che proviamo nel veder diventare grandi i cuccioli. Sono tutti veri e propri miracoli d’amore. Ogni giorno ci battiamo per tutelare le creature dei boschi, del cielo e dei laghi e per diffondere una nuova cultura di amore e rispetto per tutte le creature”.
Il video di un anno di Cras è scaricabile al link https://drive.google.com/file/d/17gh2Enbfduyxdy9so6nAOdePlJi4u7j6/view?usp=sharing e visibile al link https://youtu.be/K9vDjk2jMnM