“Qualsiasi genitore responsabile ricorrerà al consiglio di un pediatra competente prima di estendere ai propri figli, specie se in tenerissima età, la sua personale scelta dietetica di adulto. Ma sia chiaro: la dieta vegana non è una bizzarria o peggio ancora un’aberrazione, ma un’opzione riconosciuta come valida dal ministero della Salute e sempre più diffusa nel nostro Paese, per le motivazioni più diverse: per rispetto verso gli animali, per tutelare l’ambiente, perché dà benessere. Chi sceglie “veg” non può finire, solo per questo, sul banco degli imputati”. Lo ha detto oggi, al Veganfest di Bologna, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la difesa degli Animali e dell’Ambiente, commentando i presunti casi di “malnutrizione” di bambini “vegani”.
Proprio per diffondere corrette conoscenze, sottolinea l’ex ministro, sarebbe opportuno attivare nelle scuole iniziative di promozione delle diete a base vegetale e rendere obbligatoria, nelle mense pubbliche e private convenzionate, nelle caserme, negli ospedali, negli istituti penitenziari, nella refezione scolastica, l’offerta di menù alternativi vegetariani e vegani a completo valore nutrizionale. “Obiettivi perseguiti – spiega – da due mie proposte di legge, presentate all’inizio della legislatura, che ancora attendono di essere esaminate. Voglio pensare, non in ossequio ad interessi contrapposti, ma per pura disattenzione e insensibilità verso un numero sempre crescente di cittadini che hanno adottato lo stile di vita veg”. Secondo Eurispes, ormai l’8 per cento degli italiani dichiara di essere vegetariano o vegano. E che non sia autosuggestione è dimostrato dall’espansione del mercato delle alternative vegetali: tra 2014 e 2015 cresciuto del +39,6 per cento in termini di fatturato (da 73,7 milioni a 102,8 milioni di euro) e del 35,8 per cento in volumi di vendita (da 5,3 mila tonnellate a 7,2 mila). E la tendenza positiva appare confermata dai dati relativi a quest’anno.
“Quindi – conclude l’on. Brambilla – la politica fa male a sottovalutare e ignorare, mentre i tentativi di denigrare o addirittura criminalizzare la scelta veg appaiono sempre più per quel che sono: assalti interessati e scomposti. Stupisce che si faccia tanto clamore su presunti casi di malnutrizione “vegana”, quando dovrebbero preoccupare, piuttosto, i dati sui bambini e sui ragazzi obesi in Italia: il 26,9 per cento di quelli fino a 19 anni. Una percentuale che va ben oltre la media di paesi europei come la Francia (18,1) e la Germania (20,1) e si avvicina pericolosamente a quella degli Stati Uniti (29,5), incontrastato regno del “cibo spazzatura”. Forse qualcuno ci vuole tutti carnivori e con il colesterolo alle stelle?”