“La decisione della Commissione europea, com’è già accaduto altre volte, non tiene in alcuna considerazione, su una questione di elevato spessore etico, né la sensibilità dell’opinione pubblica italiana né la volontà del Parlamento che ad essa ha liberamente dato voce”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta la lettera di costituzione in mora inviata all’Italia per l’applicazione “troppo restrittiva” della direttiva europea 63/2010 sull’utilizzazione degli animali per scopi scientifici.
“Del resto – prosegue l’on. Brambilla – era già stata più che deludente, nel giugno scorso, la risposta data dalla Commissione all’iniziativa dei cittadini Stop Vivisection: un sostanziale “no” su tutti fronti a 1.173.130 firme di cittadini europei, di cui 690.325 raccolte in Italia, che sostenevano la proposta di un quadro legislativo volto ad eliminare la sperimentazione animale nell’Unione. A questo punto è chiaro quale voce Bruxelles preferisca ascoltare”.
E adesso? “Premesso che le infrazioni aperte sono un’ottantina – sottolinea l’ex ministro – mi auguro che il premier Renzi difenda con convinzione la deliberazione del Parlamento e non voglia chinare ancora una volta il capo davanti ai tecnocrati di Bruxelles per sostenere un testo europeo che apre la strada alla sperimentazione sui cani e i gatti randagi e che cancellerebbe l’introdotto divieto di allevamento di cani e gatti destinati alla sperimentazione permettendo la riapertura di Green Hill. Com’è noto, ho scritto quella norma quando ero ancora ministro, l’ho difesa con fermezza e ho lavorato in due legislature per portarla all’approvazione: mi batterò fino in fondo perché non sia cancellata”, conclude l’on. Brambilla.
Milano, 28 Aprile 2016