FIRMA PER VIETARE IL CONSUMO DI CARNE DI CANE NEL SUD EST ASIATICO

Al Presidente del Consiglio dei ministri
Al Ministro degli Esteri
All’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera

PREMESSO CHE
• ogni anno, in Asia, sono macellati a scopo alimentare o per ricavarne pelli o altri prodotti circa 30 milioni di cani, per lo più catturati per strada o sottratti alle famiglie, trasportati in condizioni inaccettabili, uccisi con metodi crudeli che comportano sofferenze terribili e in molti casi una lunga agonia.

• Il consumo di carne di cane, spesso collegato a traffici illeciti, è una pratica contrastata anche nell’opinione pubblica di Cina, Corea del Sud e Vietnam, dove l’usanza era più radicata.

•Oggi il cane è sempre più considerato un compagno di vita e non un alimento.

• All’alba del XXI secolo mangiare carne di cane è una barbarie anacronistica e insensata. I cani e i gatti sono amici, non cibo. La tradizione, per quanto antica, non è una ragione sufficiente per mantenere comportamenti contrari al progresso sociale.

• E’ accertato che il traffico di cani non vaccinati causa la diffusione della rabbia e vi sono prove crescenti che collegano il consumo della carne di cane alla trasmissione di malattie come il colera e la trichinosi.

CHIEDO CHE
il Governo italiano e l’Unione europea sollecitino i governi di Cambogia, Cina, Laos, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam perché si impegnino a porre fine all’uccisione di cani e gatti a scopo alimentare, e per ottenere pellicce o altri sottoprodotti, e alla commercializzazione della carne o degli altri derivati da questa attività.